Chi c'è dietro le persone che chiedono l'elemosina? Chi
finanzia questa tratta infame? Chi sostiene il racket dell'elemosina? Le
risposte sono due: la prima, sicuramente la più pericolosa, è quella della
criminalità organizzata, come è emerso nei giorni scorsi per quanto riguarda
anche la tratta di clandestini e i matrimoni combinati per ottenere la
regolarizzazione in breve tempo, che trova ormai terreno fertile anche a Parma
come testimoniano gli ultimi arresti e denunce. La seconda siamo noi che con
grande superficialità siamo convinti che i pochi centesimi passati dal
finestrino dell'auto mezzo abbassato possano veramente aiutarli. Con la nostra
elemosina, per metterci al sicuro da loro violente reazioni e quietare la
nostra coscienza, non facciamo altro che potenziare il racket organizzato: vi
siete mai chiesti come mai, pur chiedendovi l’elemosina per fame, rifiutano il
cibo e vogliono solo i soldi? E così in tutte le strade del centro ci sono
decine di persone che chiedono l'elemosina, Rom davanti alla Steccata si
alternano su più turni, donne giovani sfilano nei bar del centro col bicchiere
in mano per raccogliere un po’ di euro, anziani inginocchiati con cartelli
strazianti che chiedono aiuto.
Davanti alla maggior parte dei supermercati cittadini
persone di colore e nord africani chiedono di riportare il carrello per
prendere il soldo che contiene o fanno i parcheggiatori abusivi.
Molti parcheggi pubblici compresi quelli dell’ospedale sono
ormai costantemente presidiati da clandestini e abusivi che tutto il giorno
cercano di vendere materiale vario, scambiano biglietti del parcheggio non
scaduti con fare spesso minaccioso.
Vi sono città del Nord che questo fenomeno lo hanno praticamente
debellato con la costanza dei controlli, dell’identificazione e allontanamento
dei clandestini e applicando le normali leggi comunali in termini di domicilio,
residenza e permanenza. A Parma tutto questo è una chimera stante la evidente
indifferenza al problema degli ex amministratori comunali e il falso buonismo
di troppe associazioni che incuranti dell’insicurezza a cui sono esposti i
cittadini, soprattutto donne ed anziani, a parole difendono questi “scomodi”
personaggi tranne poi non fare niente per proporre alternative a loro e agli
anche troppo pazienti cittadini di Parma.
Andrea Zorandi
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