Dedicato a chi pensa prossimamente di andare a votare
per chiunque fino ad ora e’ stato complice di questo “brigantesco governo” !!!
''Le dichiarazioni ottimistiche del presidente Monti sull'uscita dalla crisi, sono frutto di una pura fantasia pre-elettorale. Affermare che l'economia è in ripresa ha il sapore di una amara ironia nei confronti degli italiani che vivono tra milioni di difficoltà e non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese. La disoccupazione sta aumentando, entro fine anno 118 mila esercizi commerciali chiuderanno i battenti ed il Pil è sotto le previsioni dell'Ocse. E' questa la ripresa del Governo Monti? Un Governo serio e credibile ha il dovere di dire agli italiani le reali condizioni dell'economia e quali saranno le iniziative che intenderà porre in atto per una reale ripresa economica e per ridare alle famiglie quel potere d'acquisto che gli permetta almeno di sopravvivere''. L'ottimismo e la falsità del "Berlusca" in confronto fanno ridere.
Le tanto sbandierate dichiarazioni di riforme di Monti che imperterrito continua a fare proclami in giro per il mondo ve le ricordate? Ma soprattutto vi ricordate che dovevano essere EQUE !
La spesa pubblica è aumentata, Il debito pubblico pure, il federalismo che anche l'opposizione del vecchio governo vedeva come una vera ed efficace riforma istituzionale è scomparso, i tagli ai e dei parlamentari sono stati chiusi in qualche cassetto buttando via la chiave, l'enorme discussione sulla riforma dell'articolo 18 del cosiddetto statuto dei lavoratori rappresenta come ormai è palese anche ai più ingenui soprattutto una battaglia ideologica tra una parte degli industriali ed una parte del sindacato.
I dati sulla disoccupazione comunicati dall'Istat evidenziano su base annua un aumento del 16,6% del numero di disoccupati.
In particolare colpisce il tasso di disoccupazione dei 16/24enni che ha raggiunto il 31,9%. Di fronte all'estrema gravità della crisi che colpisce il lavoro non può che accettarsi con molta rassegnazione ogni provvedimento che miri a favorire l'occupazione in particolare delle fasce più deboli del paese che sono i giovani e le donne. Anche se le leggi che regolano i licenziamenti sia quelli individuali che collettivi esistono sia il settore privato che per quello pubblico come dimostrano le centinaia di migliaia di lavoratori che con questa crisi sono usciti al mercato del lavoro. Nella sostanza tuttavia la motivazione formale che sta alla base di tale intervento dell'articolo 18 così come formulato costituisce un impedimento alle aziende che vorrebbero assumere nuovi lavoratori, Infatti i complessi vincoli che tale norma impone è tale da scoraggiare gli imprenditori ad effettuare nuove assunzioni.
Un meccanismo contorto che si ritorce soprattutto sui giovani ai quali vengono esclusivamente proposti contratti a tempo determinato e ricordiamo che sono oltre 46 le forme di lavoro di questo tipo.
Ma mentre l'Europa promuove comunque la riforma di Monti limitandosi a definirla "ambiziosa", i maggiori media sono stati ben attenti a non riportare le parole del Wall Street Journal che ha definito tutto questo un pericoloso riavvicinamento "all'abisso Greco".
Molti autorevoli economisti (e anche noi in verità) continuano a ritenere che l'intera manovra dell'attuale governo sia soltanto un'opera di esperto "maquillage", assolutamente non adatta a colpire i veri nodi dello sviluppo del paese ma capace solo di comunicare un forte messaggio di cambiamento ai mercati finanziari.
Da questo punto di vista una manovra abile e scaltra, idonea solo, in momenti come questi, a rasserenare le banche internazionali nel modo più facile, colpendo le pensioni, il lavoro, la tassazione in generale. Ora è venuto il momento della pubblica amministrazione e delle autonomie locali. L'utilità pratica di tutto questo !? Pressoché nulla !!! L'unico effetto sarà di dare a qualche imprenditore capriccioso lo strumento per colpire qualche lavoratore "rompiballe" di cui fino ad oggi non ha potuto liberarsi e per poter così dimostrare chi effettivamente comanda in azienda.
Per il resto!? Come appunto dicevo, purtroppo, nulla di più !!!
Finora il governo Monti nato sull' inpulso della Banca Centrale Europea, "leggasi Germania", per tramite del presidente Napolitano con la motivazione, più o meno reale, di salvaguardare la situazione finanziaria dell'Italia ed alleggerire il peso degli interessi sul debito pubblico è andato avanti come un treno. I partiti intimiditi dall'allarmismo finanziario, dai pressanti "severi moniti" del Presidente della Repubblica, timorosi di assumersi la responsabilità della costituzione di un nuovo governo ci sono sottomessi quasi senza discutere alle decisioni di Monti e del suo governo concedendogli nei suoi primi 100 giorni ben 12 voti di fiducia uno ogni settimana è il seguito non è stato diverso.
E male ha fatto fino ad ora la politica ed i partiti a sostenere la linea "brigantesca" del governo.
Sbagliano soprattutto perché rafforzare il governo dei banchieri, del presidente e della Germania indebolisce ulteriormente il loro ruolo è il paese intero, ruolo che non riuscirá più a riconquistare, piegandosi volente o nolente a quei famigerati poteri forti di cui la maggior parte della gente non si rende conto ma che esistono, eccome se esistono.
''Le dichiarazioni ottimistiche del presidente Monti sull'uscita dalla crisi, sono frutto di una pura fantasia pre-elettorale. Affermare che l'economia è in ripresa ha il sapore di una amara ironia nei confronti degli italiani che vivono tra milioni di difficoltà e non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese. La disoccupazione sta aumentando, entro fine anno 118 mila esercizi commerciali chiuderanno i battenti ed il Pil è sotto le previsioni dell'Ocse. E' questa la ripresa del Governo Monti? Un Governo serio e credibile ha il dovere di dire agli italiani le reali condizioni dell'economia e quali saranno le iniziative che intenderà porre in atto per una reale ripresa economica e per ridare alle famiglie quel potere d'acquisto che gli permetta almeno di sopravvivere''. L'ottimismo e la falsità del "Berlusca" in confronto fanno ridere.
Le tanto sbandierate dichiarazioni di riforme di Monti che imperterrito continua a fare proclami in giro per il mondo ve le ricordate? Ma soprattutto vi ricordate che dovevano essere EQUE !
La spesa pubblica è aumentata, Il debito pubblico pure, il federalismo che anche l'opposizione del vecchio governo vedeva come una vera ed efficace riforma istituzionale è scomparso, i tagli ai e dei parlamentari sono stati chiusi in qualche cassetto buttando via la chiave, l'enorme discussione sulla riforma dell'articolo 18 del cosiddetto statuto dei lavoratori rappresenta come ormai è palese anche ai più ingenui soprattutto una battaglia ideologica tra una parte degli industriali ed una parte del sindacato.
I dati sulla disoccupazione comunicati dall'Istat evidenziano su base annua un aumento del 16,6% del numero di disoccupati.
In particolare colpisce il tasso di disoccupazione dei 16/24enni che ha raggiunto il 31,9%. Di fronte all'estrema gravità della crisi che colpisce il lavoro non può che accettarsi con molta rassegnazione ogni provvedimento che miri a favorire l'occupazione in particolare delle fasce più deboli del paese che sono i giovani e le donne. Anche se le leggi che regolano i licenziamenti sia quelli individuali che collettivi esistono sia il settore privato che per quello pubblico come dimostrano le centinaia di migliaia di lavoratori che con questa crisi sono usciti al mercato del lavoro. Nella sostanza tuttavia la motivazione formale che sta alla base di tale intervento dell'articolo 18 così come formulato costituisce un impedimento alle aziende che vorrebbero assumere nuovi lavoratori, Infatti i complessi vincoli che tale norma impone è tale da scoraggiare gli imprenditori ad effettuare nuove assunzioni.
Un meccanismo contorto che si ritorce soprattutto sui giovani ai quali vengono esclusivamente proposti contratti a tempo determinato e ricordiamo che sono oltre 46 le forme di lavoro di questo tipo.
Ma mentre l'Europa promuove comunque la riforma di Monti limitandosi a definirla "ambiziosa", i maggiori media sono stati ben attenti a non riportare le parole del Wall Street Journal che ha definito tutto questo un pericoloso riavvicinamento "all'abisso Greco".
Molti autorevoli economisti (e anche noi in verità) continuano a ritenere che l'intera manovra dell'attuale governo sia soltanto un'opera di esperto "maquillage", assolutamente non adatta a colpire i veri nodi dello sviluppo del paese ma capace solo di comunicare un forte messaggio di cambiamento ai mercati finanziari.
Da questo punto di vista una manovra abile e scaltra, idonea solo, in momenti come questi, a rasserenare le banche internazionali nel modo più facile, colpendo le pensioni, il lavoro, la tassazione in generale. Ora è venuto il momento della pubblica amministrazione e delle autonomie locali. L'utilità pratica di tutto questo !? Pressoché nulla !!! L'unico effetto sarà di dare a qualche imprenditore capriccioso lo strumento per colpire qualche lavoratore "rompiballe" di cui fino ad oggi non ha potuto liberarsi e per poter così dimostrare chi effettivamente comanda in azienda.
Per il resto!? Come appunto dicevo, purtroppo, nulla di più !!!
Finora il governo Monti nato sull' inpulso della Banca Centrale Europea, "leggasi Germania", per tramite del presidente Napolitano con la motivazione, più o meno reale, di salvaguardare la situazione finanziaria dell'Italia ed alleggerire il peso degli interessi sul debito pubblico è andato avanti come un treno. I partiti intimiditi dall'allarmismo finanziario, dai pressanti "severi moniti" del Presidente della Repubblica, timorosi di assumersi la responsabilità della costituzione di un nuovo governo ci sono sottomessi quasi senza discutere alle decisioni di Monti e del suo governo concedendogli nei suoi primi 100 giorni ben 12 voti di fiducia uno ogni settimana è il seguito non è stato diverso.
E male ha fatto fino ad ora la politica ed i partiti a sostenere la linea "brigantesca" del governo.
Sbagliano soprattutto perché rafforzare il governo dei banchieri, del presidente e della Germania indebolisce ulteriormente il loro ruolo è il paese intero, ruolo che non riuscirá più a riconquistare, piegandosi volente o nolente a quei famigerati poteri forti di cui la maggior parte della gente non si rende conto ma che esistono, eccome se esistono.
Ilpensieroverde.com
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