sabato 28 gennaio 2012

Lettere al direttore: di Andrea Zorandi


Egr. Sig. Direttore vorrei approfittare dello spazio dedicato dal suo quotidiano alle lettere dei lettori per entrare nell'attuale argomento dello ius soli.

Cittadinanza: un valore da raggiungere.
Ultimamente si parla insistentemente di concedere la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia. Anche il presidente della Repubblica ha sollecitato la politica a muoversi in questa direzione. La Lega Nord al contrario ritiene che la cittadinanza debba essere conquistata
gradualmente, alla fine di un percorso di integrazione che porti il neocittadino italiano a riconoscersi pienamente nei valori e nella cultura del proprio paese d'adozione. Come un buon padre di famiglia educa i figli insegnando che è con il merito che si acquisiscono nuovi diritti, così uno Stato deve insegnare che la cittadinanza è un traguardo e gli immigrati devono meritarselo, dimostrando di amare e di rispettare sopra ogni cosa il paese che li ospita.
E' notizia di questi giorni che una ragazza indiana residente nel parmense è dovuta fuggire dalla famiglia per poter realizzare il proprio sogno d'amore. Questo, come tanti altri episodi anche di estrema violenza registrati nei mesi scorsi, mette chiaramente in luce come a volte le consuetudini e le tradizioni di altri popoli siano in contrasto con i diritti fondamentali della persona, come quelli alla libertà e alla felicità, e con le leggi dello Stato italiano; diritti che la nostra società ha impiegato secoli di lotte e sacrifici per conquistarli. La vera integrazione non si ottiene con un pezzo di carta che attesti la cittadinanza, ma dalla completa condivisione dei valori di libertà e democrazia, valori che in altri paesi non sono così scontati. La Lega Nord ritiene che il tema del rapporto tra "l'apparato culturale" dei migranti con i principi fondanti dei paesi ospiti sia di fondamentale importanza e non possa essere ignorato o liquidato con colpi di spugna. Ma non solo; vi immaginate quale “pellegrinaggio” o invasione ci sarebbe di gravide che dall’Estero arriverebbero in Italia per partorire sull’italico suolo, con indefinibili conseguenze sanitarie, sociali e civili? Assurdo! In considerazione delle differenze normative tra Stato e Stato sarebbe necessaria una comune politica europea, se l’Europa esistesse veramente.

Andrea Zorandi
Segretario sezione Parma città della Lega Nord Padania

Parma 27/01/12

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