venerdì 2 settembre 2011

Bologna, 17 agosto 2011


Tagliare gli stipendi dei direttori delle Ausl ma anche delle Aziende ospedaliero-universitarie dell’Emilia-Romagna. E’ la richiesta della Lega Nord alla giunta Errani: a lanciare il guanto di sfida, sotto forma di interrogazione, è il consigliere regionale Roberto Corradi. "In un momento di grave difficoltà, dove tutti sono chiamati al senso di responsabilità e a fare sacrifici per contenere la spesa pubblica, trovo assurdo che la giunta dell’Emilia-Romagna continui a preservare i privilegi dei “grandi papaveri della sanità” (oltre 50 persone), disapplicando la norma che prevede la riduzione dei loro maxi-stipendi da circa 180mila euro all’anno", afferma il leghista in una nota. Secondo Corradi, basterebbe applicare una legge esistente e seguire l’esempio del Veneto, e anche in Emilia-Romagna "si potrebbe risparmiare più di 1,5 milioni di euro all’anno dagli stipendi dei direttori della sanità, che anche se percepissero 140mila euro annui al posto degli attuali 179mila, non credo rischierebbero l’indigenza".
Corradi ricorda che nel 2001 la giunta guidata da Vasco Errani aumentò del 45% "lo stipendio base dei “poveri direttori generali, sanitari ed amministrativi delle 17 tra Ausl ed Aziende ospedaliere, incrementandolo di circa 50mila annui, per un totale (comprensivo di premio di risultato) di 179.727 euro di stipendio annuale", cioè "500 euro al giorno". Ma sette anni dopo, nel 2008, il Governo ha emanato la legge 133 che «imponeva alle Regioni di ridurre del 20% i compensi dei direttori generali, sanitari ed amministravi della sanità». Secondo una recente ricerca di Anci-Federsanità, il 65% delle Regioni si è adeguato, le altre invece no e tra queste ci sarebbe l’Emilia-Romagna. Per questo Corradi ha presentato una risoluzione per impegnare la giunta regionale a ridurre gli stipendi dei direttori. "A differenza del vicino Veneto, dove il leghista Zaia ha applicato il taglio degli stipendi, la Regione Emilia-Romagna è tra le poche che non hanno applicato la legge 133/2008, scegliendo di non ridurre del 20% i “miseri” stipendi della cinquantina di direttori, che grazie alla “benevolenza” della giunta regionale continuano a percepire circa 500 euro al giorno".
Ma a replicare alle parole di Corradi è Leonida Grisendi, reggiano, direttore dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma ed ex direttore generale Sanità e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna: "I nostri compensi - dice - sono fermi dal 2001 e subiscono già dei tagli.

“Dimenticando ovviamente di dire che nel 2001 la Giunta guidata da Vasco Errani "correva" ad aumentare del 45% lo stipendio base dei "poveri" Direttori Generali, Sanitari ed Amministrativi delle diciassette tra AUSL ed Aziende Ospedaliere dell'Emilia-Romanga, incrementandolo di circa 50.000 annui, per un totale (comprensivo di premio di risultato) di € 179.727,00 € di stipendio annuale (500 euro al giorno).”

Poi continua con una ipocrisia e faccia tosta vergognosa : Ciò che la manovra di Ferragosto ha stabilito per i privati, a noi è già stato applicato con la manovra del 2010. Tagli del 5% per i redditi fino a 90mila euro, e del 10% per quelli che superano i 150mil"».

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