venerdì 25 novembre 2011

Concussione: la Finanza e i due dirigenti di Stt


Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito misura cautelare personale e patrimoniale nei confronti di due persone ritenute responsabili di concussione: si tratta di Ivano Savi e Stefania Benecchi, dirigenti della holding Stt. L'operazione è denominata "Spot Money".
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Parma, sono state coordinate dal pubblico ministero Paola Dal Monte.
Nel corso delle articolate indagini, effettuate mediante l’esame di documentazione contabile ed extra contabile (anche di natura bancaria) e attività tecniche, è stato appurato, dice la Finanza, che gli indagati hanno «posto in essere molteplici condotte fraudolente inficiando, così, la correttezza di gare pubbliche già eseguite ed ancora in corso di esecuzione, tenutesi per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali (Welfare Community Center - WCC e altri) nel territorio del Comune» (un'opera poi tramontata).
Sono state raccolte prove su diversi episodi di concussione per importi rilevanti, stimabili in diverse decine di migliaia di euro. Le somme rappresentano il corrispettivo versato da alcuni imprenditori locali e nazionali ai pubblici funzionari infedeli, per poter ottenere e garantirsi l’aggiudicazione di appalti a condizioni estremamente convenienti.
In particolare, dalle indagini è emerso che, per aggiudicarsi appalti da decine di milioni di euro, secondo gli inquirenti si doveva pagare i funzionari pubblici coinvolti che, anche mediante l’utilizzo di una società di comodo a loro direttamente riconducibile (ma schermata da una fiduciaria milanese) hanno preso ingenti somme per favorire gli imprenditori costretti a versare.
Questa mattina, quindi, in esecuzione di un’ordinanza del gip di Parma, sono state arrestate due persone: Ivano Savi, nativo della provincia di Piacenza, 47enne, noto professionista locale e funzionario pubblico e Stefania Benecchi, 40enne del Parmense, funzionario pubblico. Per entrambi, l'accusa è di concussione.
Sono state effettuate anche perquisizioni che hanno consentito di rinvenire e sequestrare documentazione e materiale informatico ritenuto di interesse investigativo e si è proceduto, così come disposto dal gip, al sequestro di due appartamenti in Val di Fassa  del valore di circa un milione di euro, intestati a società di comodo loro riconducibili, acquistati con il provento dell’attività illecita posta in essere dai citati pubblici dipendenti e di un conto corrente bancario.
 (archivio Gazzetta di Parma)

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