mercoledì 19 ottobre 2011

Lettera di Marco Chierici



Gentile Direttore,
recentemente stiamo assistendo nella nostra città a sempre più frequenti casi di scippi di collane a signore soprattutto anziane e indifese. Ricorderà probabilmente  il primo clamoroso caso dell'estate scorsa che vide rilasciare uno scippatore rumeno perchè pentito e incensurato. Io mi rivolsi pubblicamente alla giustizia, consapevole che quella signora ritirò la denuncia, e dichiarai che sarei andato anch'io a rapinar vecchiette esigendo l'impunità, perchè incensurato come il ragazzo rumeno. Se hanno rilasciato lui, dovranno rilasciare anche me. Dissi anche che si sarebbe creato un precedente pericoloso. Puntualmente si è verificato quel che prevedevo, vale a dire altri casi di scippi del tutto simili. Ma io chiedo: nessuno tra le Autorità cittadine ammette lo stupido errore di buonismo di quel comportamento? Ci lamentiamo che siamo invasi dalla criminalità e poi, una volta che becchiamo un delinquente lo rilasciamo? Volete proprio costringermi a rapinar vecchiette? Sarebbe per me più semplice e meno impegnativo che gestire un'azienda con 40 addetti, questo sia ben chiaro. Concludo: con un'azienda lo Stato si trattiene oltre la metà di quel che guadagno, mentre per le collane che scipperò il ricavato rimarrà tutto mio e per di più esentasse. Una pacchia!

Marco Chierici


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