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giovedì 29 novembre 2012
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : 5 MILIARDI DI EURO ALL’EGITTO MENTRE G...
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : 5 MILIARDI DI EURO ALL’EGITTO MENTRE G...: BORGHEZIO : 5 MILIARDI DI EURO ALL’EGITTO MENTRE GLI EUROPEI TIRANO LA CINGHIA ? In un’interrogazione scritta diretta all’alto rappre...
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : LA VITTORIA DEGLI INDIPENDENSTISTI DI ...
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : LA VITTORIA DEGLI INDIPENDENSTISTI DI ...: BORGHEZIO : LA VITTORIA DEGLI INDIPENDENSTISTI DI SINISTRA OSCURATA DALLA STAMPA ITALIANA. “Contrariamente a quanto scrivono e titola...
lunedì 26 novembre 2012
LE SPESE PAZZE DEL PARLAMENTO EUROPEO...CHE OVVIAMENTE PAGHIAMO NOI !!!
AGGIORNATO IL 23 Novembre 2012
8 giu – A titolo informativo, ma anche in
risposta alle inconsistenti accuse di Martin Schulz,
presidente del Parlamento europeo e alla guida dell’Assemblea dell’Unione per
il Mediterraneo, vi proponiamo un elenco, anche se incompleto, dei miliardi spesi dalla UE (e
dall’Italia) negli ultimi mesi in
aiuti ai paesi della sponda sud del Mediterraneo e non solo…
- Ok della UE: al Marocco altri 25 mln di euro per le
comunita’ rurali povere
- UE: 27,2 mln di euro a Cipro per malattie animali e
protezione ambiente
- UE: 345 mln di euro al Marocco per maxi impianto
solare
- UE: salgono a 8 mln di euro i fondi per la Birmania
- UE: definiti gli aiuti per 5 MILIARDI di euro
all’Egitto
- UE: oltre 2 mld di euro a fondo perduto per
promuovere auto elettrica
- La UE regala 81 mln di euro all’Albania per sostegno
riforme
- La UE regala 4,5 mln di euro alla Libia per la
costruzione dello Stato
- La UE regala 58 milioni di euro all’Algeria per
cultura e lavoro
- UE regala centinaia di mln di euro a paesi sud
Mediterraneo
- UE prevede di stanziare 200 mln di euro per i
profughi siriani
- Ue e Belgio regalano 9,8 milioni di euro a famiglie
povere palestinesi
- Commissione UE: 100 mln di euro di nuovi fondi ai
palestinesi
- UE regala 9 mln di euro a Giordania per giornalismo
di qualita’, libero e indipendente
- UE consegna all’Egitto 10 dei 303 milioni di euro di
fondi previsti per acqua potabile e fogne
- UE regala 40 milioni di euro all’Egitto per terza
linea di metropolitana al Cairo
- UE, Van Rompuy: 400 mln di euro a Tunisia per il
periodo 2011-2012
- UE regala altri 4 milioni di euro a Costa Rica per
piccole e medie imprese
- UE: 5 milioni di euro a Sicilia per riqualificare
aree forestali
- UE: altri 3 milioni di euro di aiuti ad Haiti
- Clini: L’Italia ha speso 1,5 miliardi di euro in 2
anni per la biodiversità
- Nuovo acquedotto in Libano grazie al contributo
dell’Italia
- Italia regala 35 mln di euro all’Ecuador per evitare
sfruttamento petrolifero a Yasuni
- Cambiamenti climatici: l’Italia regala altri 6
milioni di dollari ai piccoli Paesi del Pacifico
- L’Italia dona 300mila euro al Congo per l’emergenza
ebola
- La UE regala altri 20 milioni di euro all’Egitto per
alleviare poverta’ urbana
- La UE finanzia la formazione di registi arabi
- UE regala all’Algeria 34 milioni di euro per
l’ambiente
- UE finanzia conservazione patrimonio culturale in
Egitto, Libano, Giordania
- UE regala 4 milioni di euro a Palestina per
formazione, da moda ad alimenti
- UE: 73,9 milioni di euro per progetti Paesi del
Mediterraneo
- UE regala all’Algeria 34 milioni di euro per
l’ambiente
- La UE regala altri 45 milioni di euro al Marocco
- UE regala 12 milioni di euro alla Tunisia che
abolisce uguaglianza tra i sessi
- La UE regala al Marocco altri 112 milioni di euro,
di cui 37 per la protezione forestale
- Ue raddoppia gli aiuti umanitari per lo Yemen: 40
milioni di euro
- UE: altri 20 milioni di euro alla Siria per aiuti
emergenza
- Nuovo vicedirettore a EuropeAid, la commissione UE a
cui l’Italia dona milioni di dollari
- Siria, UE: stanziati 4,5 milioni di euro per aiuti
ad attivisti e giornalisti
- UE, 9,9 mln di euro per famiglie bisognose di
Cisgiordania e Gaza
- UE, Legge shock: finanziamenti di 3 milioni di euro
a Paesi che promuovono insetti in cucina
- UE: altri 4 milioni di euro per i diritti delle
donne in Egitto, 11 milioni in tutto
- Siria, UE raddoppia aiuti a rifugiati: sbloccati
altri 27,5 milioni di euro, in tutto 63 milioni
- Ambiente, UE: oltre 268 mln per tutelare ambiente e
affrontare cambiamenti climatici
- UE: stanziati 18 miliardi per paesi Nordafricani,
aumento fondi del 22%
- La UE sostiene il Marocco sulle energie pulite
- UE: altri 30 milioni di euro al Libano per
sminamento e profughi
- UE premia primavera islamica: donazioni extra
all’Egitto per la ripresa economica
- La UE regala 126 milioni di euro al Marocco per
sostenere la riforma sanitaria
- La UE regala 1 milione di euro a Libano per rendere
più efficace il sistema giudiziario
- La UE regala 27 milioni di euro alla Tunisia per
rilanciare sviluppo
- Libano: UE finanzia progetto per migliorare
condizioni delle detenute
- La UE sosterrà le Ong per i diritti delle persone
LGBTI in Africa
- UE: altri fondi a paesi del sud Mediterraneo, 150
milioni di euro extra oltre i 700 già previsti
- Record di disoccupazione nella UE? Finanziamo
progetti di lavoro nel sud Mediterraneo
- Oxfam: la UE aiuti i palestinesi, ma abbiamo già
dato 1,34 miliardi di euro
- L’Italia regala 29 milioni di euro alla Somalia per
infrastrutture e addestramento
- UE: 23,5 milioni di euro all’Algeria per dialogo con
Sud Mediterraneo
- UE e stati membri: 13 milioni di euro a Fondazione
Lindh per il dialogo interculturale
- UE finanzierà programma in regione
euro-mediterranea: le nostre tasse per l’Eurabia
- UE regala circa 10 milioni di euro a famiglie
palestinesi, dal 2008 sborsati 1,34 miliardi di euro
- UE: 1,5 milioni di euro per valorizzazione centri
storici e medine Maghreb
————————-
- UE: stanziati altri 23 milioni di euro alla Siria
per i profughi
- 129 mld euro – UE approva bilancio 2012, + 1,86% e
aiuti alla democratizzazione mondo arabo
- UE: quattro miliardi di aiuti alla Tunisia
- UE – budget di 96 miliardi di euro per cooperazione
e assistenza a paesi terzi
- UE: 558 milioni in 10 anni all’Italia per catastrofi
naturali, ma al Marocco ne regala 190 l’anno
- La UE regala 8 milioni di euro al Libano per
politiche ambientali
- L’Italia in crisi regala all’Egitto 2 milioni di
euro per i poveri
- Italia regala altri 3 milioni di dollari all’Egitto,
5 milioni in 10 giorni
- La UE regala 2 milioni di euro a comunita’
turco-cipriota per il patrimonio culturale
- La UE regala 16 milioni di euro al Kenya per ricerca
su insetti
- UE, Legge shock: finanziamenti di 3 milioni di euro
a Paesi che promuovono insetti in cucina
- UE regala 1,5 milioni di euro al Marocco per
formazione guide turistiche
- UE: 400 milioni di euro per l’istruzione in Somalia
- UE: oltre i 62 già stanziati, regaliamo altri 30
milioni di euro extra al Libano
- La UE dona 230 milioni di euro ai rifugiati dei
Balcani
- Mentre i nostri imprenditori si suicidano, regaliamo
al Marocco 270 milioni di euro
- Italia-Palestina: approvati altri 10 progetti per
3,5 milioni di Euro, 25 milioni in totale
- UE, Fontana (Lnp): 11 mln spesi per preselezione
personale istituzioni
- UE, 2 milioni di euro per stabilità vaccini in paesi
in via di sviluppo
- Libia, dopo le bombe Italia fornisce anche
assistenza psicologica: 1,46 milioni di euro
- UE: 7,5 milioni di euro al Marocco per sviluppo di
energia rinnovabile
- UE: 1000 miliardi per l’emergenza clima piu’ altri
200 per progetti e programmi extra Ue
- Eurabia avanza. Imposti dalla Ue, 30 centri di
accoglienza a Grecia in default
- UE: stanziati 9 milioni di euro per il Mali
- UE: alla Siria altri 7 milioni di aiuti umanitari
- Nuovi fondi UE ai palestinesi: firmati 2 accordi per
35 milioni di euro
- Tunisia: bisogno di 35/45 miliardi di dollari di
finanziamento e Jebali bussa alle porte della UE
- UE: 5 milioni di euro per 35 progetti
cinematografici, anche arabi
- L’Ue finanzia il Libano con circa 220 milioni di
euro l’anno
- Donatori arabi, europei e non europei, per
realizzare impianto dissalazione a Gaza
- 17 milioni di euro per le case, la sanità e
l’integrazione dei nomadi
- La UE regala altri 59 milioni di euro al Congo, dal
2005 ad oggi donati 367 milioni
- UE: aiuti alla Giordania salgono a 2,2 miliardi
- Pam e UE: 30 milioni di euro per il Sahel
- UE stanzia 3 milioni di euro per rifugiati in paesi
vicini a Siria
- Bando UE per paesi del sud mediterraneo: 2 milioni
di euro
- UE regala 1,3 mln di euro alla Turchia per
protezione biodiversita’
- UE: alla Birmania altri aiuti per 150 milioni euro
- UE – 1,3 miliardi di E per stoccare CO2. In Canada
muoiono animali nelle zone di stoccaggio
- UE, Schulz: anche in questi ‘tempi difficili’
bisogna dare fondi alla Tunisia, 400 milioni di euro
- UE – donazione 55 mln euro ad Agenzia rifugiati
palestinesi
- FAO e UE: 5,3 milioni di euro a Malawi, Vietnam e
Zambia per agricoltura sostenibile
- UE – Muscardini (Fli/Ppe): Babele informatica
costata 500 mln di euro
- Niger – Dalla UE 17,6 milioni di euro a fondo
perduto per lo sviluppo
- UE: erogati alla Tanzania fondi per 5,5 milioni di
euro
- UE: ok a 160,4 milioni di euro per assistenza
palestinesi
- Immigrazione: Ue ai 27: basta chiacchiere, piu’
solidarieta’ e fondi per richiedenti asilo
- 2 milioni e 400mila euro di finanziamenti UE per
cercare incendi di 10mila anni fa
- Commissione UE propone di triplicare fondi di 2,3
miliardi per il clima
- UE – In vista fondo da 200 mln euro per lo sport
- Costato 135 milioni di euro, parte visto elettronico
Ue, controlla impronte
- 1,5 milioni di euro per progetto di ”cultura
giudiziaria europea”
- L’Italia dei suicidi regala 4 miliardi a paesi in
via di sviluppo
- Italia in crisi spende 1,3 miliardi di euro in
Etiopia per “rafforzare competenze della popolazione sull’acqua”
- UE: 100 miliardi di euro per finanziare politiche
climatiche in Paesi emergenti
- UE: Silvia Costa (pd) è relatrice programma ‘europa
creativa’ da 1,8 miliardi di euro
- Egitto: il premier vuole i 35 miliardi di aiuti
promessi nel G8
LINK al sito http://gek60.altervista.org/2012/11/le-spese-pazze-della-ue-che-impoveriscono-gli-stati-membri/
domenica 25 novembre 2012
Dedicato a chi pensa prossimamente di andare a votare
per chiunque fino ad ora e’ stato complice di questo “brigantesco governo” !!!
''Le dichiarazioni ottimistiche del presidente Monti sull'uscita dalla crisi, sono frutto di una pura fantasia pre-elettorale. Affermare che l'economia è in ripresa ha il sapore di una amara ironia nei confronti degli italiani che vivono tra milioni di difficoltà e non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese. La disoccupazione sta aumentando, entro fine anno 118 mila esercizi commerciali chiuderanno i battenti ed il Pil è sotto le previsioni dell'Ocse. E' questa la ripresa del Governo Monti? Un Governo serio e credibile ha il dovere di dire agli italiani le reali condizioni dell'economia e quali saranno le iniziative che intenderà porre in atto per una reale ripresa economica e per ridare alle famiglie quel potere d'acquisto che gli permetta almeno di sopravvivere''. L'ottimismo e la falsità del "Berlusca" in confronto fanno ridere.
Le tanto sbandierate dichiarazioni di riforme di Monti che imperterrito continua a fare proclami in giro per il mondo ve le ricordate? Ma soprattutto vi ricordate che dovevano essere EQUE !
La spesa pubblica è aumentata, Il debito pubblico pure, il federalismo che anche l'opposizione del vecchio governo vedeva come una vera ed efficace riforma istituzionale è scomparso, i tagli ai e dei parlamentari sono stati chiusi in qualche cassetto buttando via la chiave, l'enorme discussione sulla riforma dell'articolo 18 del cosiddetto statuto dei lavoratori rappresenta come ormai è palese anche ai più ingenui soprattutto una battaglia ideologica tra una parte degli industriali ed una parte del sindacato.
I dati sulla disoccupazione comunicati dall'Istat evidenziano su base annua un aumento del 16,6% del numero di disoccupati.
In particolare colpisce il tasso di disoccupazione dei 16/24enni che ha raggiunto il 31,9%. Di fronte all'estrema gravità della crisi che colpisce il lavoro non può che accettarsi con molta rassegnazione ogni provvedimento che miri a favorire l'occupazione in particolare delle fasce più deboli del paese che sono i giovani e le donne. Anche se le leggi che regolano i licenziamenti sia quelli individuali che collettivi esistono sia il settore privato che per quello pubblico come dimostrano le centinaia di migliaia di lavoratori che con questa crisi sono usciti al mercato del lavoro. Nella sostanza tuttavia la motivazione formale che sta alla base di tale intervento dell'articolo 18 così come formulato costituisce un impedimento alle aziende che vorrebbero assumere nuovi lavoratori, Infatti i complessi vincoli che tale norma impone è tale da scoraggiare gli imprenditori ad effettuare nuove assunzioni.
Un meccanismo contorto che si ritorce soprattutto sui giovani ai quali vengono esclusivamente proposti contratti a tempo determinato e ricordiamo che sono oltre 46 le forme di lavoro di questo tipo.
Ma mentre l'Europa promuove comunque la riforma di Monti limitandosi a definirla "ambiziosa", i maggiori media sono stati ben attenti a non riportare le parole del Wall Street Journal che ha definito tutto questo un pericoloso riavvicinamento "all'abisso Greco".
Molti autorevoli economisti (e anche noi in verità) continuano a ritenere che l'intera manovra dell'attuale governo sia soltanto un'opera di esperto "maquillage", assolutamente non adatta a colpire i veri nodi dello sviluppo del paese ma capace solo di comunicare un forte messaggio di cambiamento ai mercati finanziari.
Da questo punto di vista una manovra abile e scaltra, idonea solo, in momenti come questi, a rasserenare le banche internazionali nel modo più facile, colpendo le pensioni, il lavoro, la tassazione in generale. Ora è venuto il momento della pubblica amministrazione e delle autonomie locali. L'utilità pratica di tutto questo !? Pressoché nulla !!! L'unico effetto sarà di dare a qualche imprenditore capriccioso lo strumento per colpire qualche lavoratore "rompiballe" di cui fino ad oggi non ha potuto liberarsi e per poter così dimostrare chi effettivamente comanda in azienda.
Per il resto!? Come appunto dicevo, purtroppo, nulla di più !!!
Finora il governo Monti nato sull' inpulso della Banca Centrale Europea, "leggasi Germania", per tramite del presidente Napolitano con la motivazione, più o meno reale, di salvaguardare la situazione finanziaria dell'Italia ed alleggerire il peso degli interessi sul debito pubblico è andato avanti come un treno. I partiti intimiditi dall'allarmismo finanziario, dai pressanti "severi moniti" del Presidente della Repubblica, timorosi di assumersi la responsabilità della costituzione di un nuovo governo ci sono sottomessi quasi senza discutere alle decisioni di Monti e del suo governo concedendogli nei suoi primi 100 giorni ben 12 voti di fiducia uno ogni settimana è il seguito non è stato diverso.
E male ha fatto fino ad ora la politica ed i partiti a sostenere la linea "brigantesca" del governo.
Sbagliano soprattutto perché rafforzare il governo dei banchieri, del presidente e della Germania indebolisce ulteriormente il loro ruolo è il paese intero, ruolo che non riuscirá più a riconquistare, piegandosi volente o nolente a quei famigerati poteri forti di cui la maggior parte della gente non si rende conto ma che esistono, eccome se esistono.
''Le dichiarazioni ottimistiche del presidente Monti sull'uscita dalla crisi, sono frutto di una pura fantasia pre-elettorale. Affermare che l'economia è in ripresa ha il sapore di una amara ironia nei confronti degli italiani che vivono tra milioni di difficoltà e non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese. La disoccupazione sta aumentando, entro fine anno 118 mila esercizi commerciali chiuderanno i battenti ed il Pil è sotto le previsioni dell'Ocse. E' questa la ripresa del Governo Monti? Un Governo serio e credibile ha il dovere di dire agli italiani le reali condizioni dell'economia e quali saranno le iniziative che intenderà porre in atto per una reale ripresa economica e per ridare alle famiglie quel potere d'acquisto che gli permetta almeno di sopravvivere''. L'ottimismo e la falsità del "Berlusca" in confronto fanno ridere.
Le tanto sbandierate dichiarazioni di riforme di Monti che imperterrito continua a fare proclami in giro per il mondo ve le ricordate? Ma soprattutto vi ricordate che dovevano essere EQUE !
La spesa pubblica è aumentata, Il debito pubblico pure, il federalismo che anche l'opposizione del vecchio governo vedeva come una vera ed efficace riforma istituzionale è scomparso, i tagli ai e dei parlamentari sono stati chiusi in qualche cassetto buttando via la chiave, l'enorme discussione sulla riforma dell'articolo 18 del cosiddetto statuto dei lavoratori rappresenta come ormai è palese anche ai più ingenui soprattutto una battaglia ideologica tra una parte degli industriali ed una parte del sindacato.
I dati sulla disoccupazione comunicati dall'Istat evidenziano su base annua un aumento del 16,6% del numero di disoccupati.
In particolare colpisce il tasso di disoccupazione dei 16/24enni che ha raggiunto il 31,9%. Di fronte all'estrema gravità della crisi che colpisce il lavoro non può che accettarsi con molta rassegnazione ogni provvedimento che miri a favorire l'occupazione in particolare delle fasce più deboli del paese che sono i giovani e le donne. Anche se le leggi che regolano i licenziamenti sia quelli individuali che collettivi esistono sia il settore privato che per quello pubblico come dimostrano le centinaia di migliaia di lavoratori che con questa crisi sono usciti al mercato del lavoro. Nella sostanza tuttavia la motivazione formale che sta alla base di tale intervento dell'articolo 18 così come formulato costituisce un impedimento alle aziende che vorrebbero assumere nuovi lavoratori, Infatti i complessi vincoli che tale norma impone è tale da scoraggiare gli imprenditori ad effettuare nuove assunzioni.
Un meccanismo contorto che si ritorce soprattutto sui giovani ai quali vengono esclusivamente proposti contratti a tempo determinato e ricordiamo che sono oltre 46 le forme di lavoro di questo tipo.
Ma mentre l'Europa promuove comunque la riforma di Monti limitandosi a definirla "ambiziosa", i maggiori media sono stati ben attenti a non riportare le parole del Wall Street Journal che ha definito tutto questo un pericoloso riavvicinamento "all'abisso Greco".
Molti autorevoli economisti (e anche noi in verità) continuano a ritenere che l'intera manovra dell'attuale governo sia soltanto un'opera di esperto "maquillage", assolutamente non adatta a colpire i veri nodi dello sviluppo del paese ma capace solo di comunicare un forte messaggio di cambiamento ai mercati finanziari.
Da questo punto di vista una manovra abile e scaltra, idonea solo, in momenti come questi, a rasserenare le banche internazionali nel modo più facile, colpendo le pensioni, il lavoro, la tassazione in generale. Ora è venuto il momento della pubblica amministrazione e delle autonomie locali. L'utilità pratica di tutto questo !? Pressoché nulla !!! L'unico effetto sarà di dare a qualche imprenditore capriccioso lo strumento per colpire qualche lavoratore "rompiballe" di cui fino ad oggi non ha potuto liberarsi e per poter così dimostrare chi effettivamente comanda in azienda.
Per il resto!? Come appunto dicevo, purtroppo, nulla di più !!!
Finora il governo Monti nato sull' inpulso della Banca Centrale Europea, "leggasi Germania", per tramite del presidente Napolitano con la motivazione, più o meno reale, di salvaguardare la situazione finanziaria dell'Italia ed alleggerire il peso degli interessi sul debito pubblico è andato avanti come un treno. I partiti intimiditi dall'allarmismo finanziario, dai pressanti "severi moniti" del Presidente della Repubblica, timorosi di assumersi la responsabilità della costituzione di un nuovo governo ci sono sottomessi quasi senza discutere alle decisioni di Monti e del suo governo concedendogli nei suoi primi 100 giorni ben 12 voti di fiducia uno ogni settimana è il seguito non è stato diverso.
E male ha fatto fino ad ora la politica ed i partiti a sostenere la linea "brigantesca" del governo.
Sbagliano soprattutto perché rafforzare il governo dei banchieri, del presidente e della Germania indebolisce ulteriormente il loro ruolo è il paese intero, ruolo che non riuscirá più a riconquistare, piegandosi volente o nolente a quei famigerati poteri forti di cui la maggior parte della gente non si rende conto ma che esistono, eccome se esistono.
Ilpensieroverde.com
Comunicato stampa della Lega Nord Parma -
Sinagoga: da che parte sta la Parma democratica e liberale?
Quando abbiamo letto dell'inqualificabile episodio di disprezzo verso una
comunità, quella ebraica, storicamente bersaglio delle peggiori nefandezze,
abbiamo deciso di "stare a guardare": volevamo osservare, capire le
reazioni della città, tutta intera, nessuno escluso, certi che le manifestazioni di solidarietà sarebbero state
"istituzionali", blande e limitate.
Purtroppo abbiamo avuto ragione.
Abbiamo quindi letto con estremo piacere, condividendolo, l'articolo di Pino Agnetti sui troppi e “chiassosi” silenzi da parte di istituzioni ed associazioni parmigiane. Di due in particolare il silenzio è stato assordante: l'amministrazione comunale di Parma e il Forum Interreligioso. Probabilmente il sindaco Pizzarotti e la sua Giunta sono troppo impegnati, per occuparsi di un episodio ritenuto evidentemente marginale, a lasciare al freddo la cittadinanza, ad ignorare l'escalation della criminalità, a togliere benefici acquisiti nei decenni da parte dei parmigiani per l'accesso ai servizi, vedi asili nido, cui avrebbero diritto avendo per anni pagato onestamente e con sudore le tasse. Questo silenzio del Comune 5 Stelle assume caratteri ancora più negativi se si considera che, nonostante molteplici sentenze e ingiunzioni, permette l'utilizzo illegale della moschea spendendo i nostri soldi per mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza stradale durante le feste della comunità islamica: manifestazioni che, se pur costituzionalmente sacrosante, non si possono svolgere nell'illegalità, nel disprezzo delle leggi e degli altri cittadini.
Lo stesso atteggiamento discriminatorio spiega il silenzio del Forum Interreligioso, del suo presidente e dei suoi sodali. Ripetutamente li abbiamo ascoltati e letti nelle loro esternazioni a favore della moschea, eludendo e "sbeffeggiando" le sentenze dei tribunali italiani, contro gli studenti che, a ragione, si sono rifiutati di andarla a visitare e contro chi, come la Lega Nord, non la pensa come loro: persino quando proponemmo la messa in sicurezza e l'aumento dei servizi della storica mensa dei poveri della città.
Questo silenzio e' la dimostrazione più lampante di chi siano i veri razzisti e di quanto alcuni siano intolleranti verso chi, per cultura, religione, ma soprattutto ideali, non si uniforma al loro pensiero: atteggiamento molto più simile a storiche dittature politiche o religiose, tornate ahimé attuali, di cui il mondo intero paga le conseguenze. Intolleranza che sfocia sempre più spesso in gravi episodi di inciviltà, di aggressività e di gratuita violenza come quello, seppur diverso, di cui sono stati protagonisti alcuni genitori, più immaturi dei loro giovani figli, che hanno aggredito l'arbitro per un presunto torto subito dai loro ragazzi durante una partita di calcio. E anche qui molti, troppi silenzi.
Intravvediamo in questa nostra società un disegno ben articolato da parte di pochi potenti, in posizioni privilegiate, per cercare di ridurre gli altri cittadini in uno stato di povertà, ignoranza e sottomissione; ovviamente per comandare meglio: attenti al lupo!
Il cacciatore potrebbe arrivare tardi…
Lega Nord – Sez. Parma città – Dip. Famiglia, Nuove Generazioni, Futuro.
Abbiamo quindi letto con estremo piacere, condividendolo, l'articolo di Pino Agnetti sui troppi e “chiassosi” silenzi da parte di istituzioni ed associazioni parmigiane. Di due in particolare il silenzio è stato assordante: l'amministrazione comunale di Parma e il Forum Interreligioso. Probabilmente il sindaco Pizzarotti e la sua Giunta sono troppo impegnati, per occuparsi di un episodio ritenuto evidentemente marginale, a lasciare al freddo la cittadinanza, ad ignorare l'escalation della criminalità, a togliere benefici acquisiti nei decenni da parte dei parmigiani per l'accesso ai servizi, vedi asili nido, cui avrebbero diritto avendo per anni pagato onestamente e con sudore le tasse. Questo silenzio del Comune 5 Stelle assume caratteri ancora più negativi se si considera che, nonostante molteplici sentenze e ingiunzioni, permette l'utilizzo illegale della moschea spendendo i nostri soldi per mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza stradale durante le feste della comunità islamica: manifestazioni che, se pur costituzionalmente sacrosante, non si possono svolgere nell'illegalità, nel disprezzo delle leggi e degli altri cittadini.
Lo stesso atteggiamento discriminatorio spiega il silenzio del Forum Interreligioso, del suo presidente e dei suoi sodali. Ripetutamente li abbiamo ascoltati e letti nelle loro esternazioni a favore della moschea, eludendo e "sbeffeggiando" le sentenze dei tribunali italiani, contro gli studenti che, a ragione, si sono rifiutati di andarla a visitare e contro chi, come la Lega Nord, non la pensa come loro: persino quando proponemmo la messa in sicurezza e l'aumento dei servizi della storica mensa dei poveri della città.
Questo silenzio e' la dimostrazione più lampante di chi siano i veri razzisti e di quanto alcuni siano intolleranti verso chi, per cultura, religione, ma soprattutto ideali, non si uniforma al loro pensiero: atteggiamento molto più simile a storiche dittature politiche o religiose, tornate ahimé attuali, di cui il mondo intero paga le conseguenze. Intolleranza che sfocia sempre più spesso in gravi episodi di inciviltà, di aggressività e di gratuita violenza come quello, seppur diverso, di cui sono stati protagonisti alcuni genitori, più immaturi dei loro giovani figli, che hanno aggredito l'arbitro per un presunto torto subito dai loro ragazzi durante una partita di calcio. E anche qui molti, troppi silenzi.
Intravvediamo in questa nostra società un disegno ben articolato da parte di pochi potenti, in posizioni privilegiate, per cercare di ridurre gli altri cittadini in uno stato di povertà, ignoranza e sottomissione; ovviamente per comandare meglio: attenti al lupo!
Il cacciatore potrebbe arrivare tardi…
Lega Nord – Sez. Parma città – Dip. Famiglia, Nuove Generazioni, Futuro.
giovedì 22 novembre 2012
martedì 20 novembre 2012
http://redditest. agenziaentrate.it/
Da oggi è possibile compilare il vs redditest, l'ultima cosa strana del ns Stato. Provate! Vedrete se siete coerenti o no con la mente contorta del Governo. Chi ha un'auto esagerata e la utilizza 20 domeniche all'anno è trattato come se la utilizzasse tutti i giorni. Chi paga una vacanza con assegno da mille euro è più penalizzato di uno che fa 10 viaggi all'anno pagando cash. Insomma è una mostruosità tutta italiana. I furbi rimarranno furbi e i coglioni rimarranno coglioni.
Fate il vostro test, è gratis !!!
Da oggi è possibile compilare il vs redditest, l'ultima cosa strana del ns Stato. Provate! Vedrete se siete coerenti o no con la mente contorta del Governo. Chi ha un'auto esagerata e la utilizza 20 domeniche all'anno è trattato come se la utilizzasse tutti i giorni. Chi paga una vacanza con assegno da mille euro è più penalizzato di uno che fa 10 viaggi all'anno pagando cash. Insomma è una mostruosità tutta italiana. I furbi rimarranno furbi e i coglioni rimarranno coglioni.
Fate il vostro test, è gratis !!!
venerdì 16 novembre 2012
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE !“Se alla c...
Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE !
“Se alla c...: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE ! “Se alla cena e al summit segreto del Bilderberg a Roma interviene il Premier Monti e/o qualc...
“Se alla c...: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE ! “Se alla cena e al summit segreto del Bilderberg a Roma interviene il Premier Monti e/o qualc...
Crisi, chiusi centinaia di
negozi, la strage dal centro alle periferie.
Abbigliamento, cartolerie e
tessuti i settori falcidiati dalla recessione. I motivi: costi di gestione
eccessivi e drastico calo dei consumi. In via Padova anche la comunità cinese
registra i primi segnali di debolezza.
Chiusi per sempre: in tre anni in città sono
spariti nel nulla 22 fruttivendoli, 48 panetterie e 17 macellerie. Tra centro e
strade più periferiche si sono persi 112 negozi di abbigliamento e 16 botteghe
specializzate in articoli sportivi; i bambini hanno 14 vetrine di giocattoli in
meno davanti a cui sognare e 86 cartolai in meno per il rifornimento di
quaderni; e per acquistare una grattugia bisogna girare un bel po’, visto che
84 empori di casalinghi hanno cessato l’attività. Affitti troppo cari, discount
competitivi e calo drastico dei consumi spengono le vetrine, e come durante
un’epidemia, il contagio fa in fretta a dilagare.
Così se da tempo via Mazzini, due passi dal Duomo, è in preda alla moria di negozi, con conseguente degrado e incuria, la sindrome da chiusura diffusa si sta spingendo in tutta via Albricci, fino a raggiungere via Torino verso il Carrobbio. «Non era mai successo prima e sicuramente — ammette Giampaolo Mignone, titolare di MM e vicepresidente di Anvit, Associazione negozianti di via Torino — gran colpa è da imputare a canoni esosi: 100mila euro annui per100 metri quadri sono
inaccessibili soprattutto per chi ha una piccola attività. Basta un anno di
magra e con affitti così si è costretti a chiudere». La sequela di cartelli
affittasi appesi alle vetrine ha un effetto deterrente su chi fa shopping: «Ora
in via Torino la gente cammina fin verso la Fnac, poi gira e torna indietro al
Duomo perché oltre c’è il vuoto».
Così se da tempo via Mazzini, due passi dal Duomo, è in preda alla moria di negozi, con conseguente degrado e incuria, la sindrome da chiusura diffusa si sta spingendo in tutta via Albricci, fino a raggiungere via Torino verso il Carrobbio. «Non era mai successo prima e sicuramente — ammette Giampaolo Mignone, titolare di MM e vicepresidente di Anvit, Associazione negozianti di via Torino — gran colpa è da imputare a canoni esosi: 100mila euro annui per
A metà anche corso di Porta Romana: «Fino all’incrocio con
via Lamarmora regge — spiega Stefano Fornaro, consigliere dell’associazione di
via — poi verso la periferia iniziano gli acciacchi. Hanno chiuso Gusella, la
boutique Liolà e un’agenzia viaggi. La libreria è diventata una banca,
l’ennesima». L’aura triste della vetrina sfitta agisce come un diserbante: dove
si instaura non cresce più nulla. Così Alessandro Casbelli, commerciante orafo
in via Mazzini, ha raccolto 250 firme di residenti e negozianti e le ha appena
inviate al sindaco insieme a vecchie fotografie della via scattate un secolo
fa: «Era la zona delle botteghe, degli artigiani, possibile che sia ridotta
così e che l’amministrazione la lasci trasformare in una latrina a cielo
aperto?».
Ci sono strade, come via Washington, che un tempo contavano sulla clientela della Milano “bene”, mentre ora sono finite nel dimenticatoio; Peter’s Shoes, storico negozio di calzature, dove a fine anni 70 si affollava chi cercava i mitici stivaletti Barrows, ha cessato l’attività in primavera e al suo posto ha appena aperto un ambulatorio veterinario. «Hanno chiuso due tintorie, due agenzie viaggi e una merceria in pochi mesi — spiega Eugenio Marchitelli, presidente dell’associazione di via Washington — . Del resto, anche pagando solo 1.500 euro al mese per un buco di negozio, quanti bottoni bisogna vendere per starci dentro?» Tincati, dal ‘65 con le sue boutique in viale Piave, ha rinunciato al dettaglio per dedicarsi alla sartoria, ma i locali che danno su piazza Oberdan sono ancora vuoti. Ha chiuso Piave 38, storico marchio d’abbigliamento e ha abbandonato il campo per mancanza di lavoro anche La casa sul viale, tappezziere.
Non va meglio fuori dal centro: in via Padova hanno chiuso 22 negozi in 4 anni, ci sono botteghe trasformate in appartamenti e perfino l’abilità commerciale della comunità cinese inizia a dare segni di debolezza: «All’altezza di via Ponte Nuovo — spiega Alessandro Valsasina, dell’associazione di via — una cartoleria cinese ha aperto tre anni fa per far concorrenza al cartolaio italiano attiguo. L’italiano ha chiuso l’anno dopo, e il cinese qualche mese fa». Via un autoaccessori, via la profumeria, via il negozio di telefonia e via anche l’ultima macelleria: a settembre in via Ripamonti 6 botteghe hanno chiuso: «Ora le proprietà tentano di abbassare i canoni, finalmente — spiega Franco Calabrese, pellicciaio e coordinatore dei negozi di via — ma anche 1.000 euro per 60 mq paiono troppi». E mostra l’autosalone trasformato in sala giochi.
Bingo e sale da gioco, del resto, sono le uniche attività in ascesa: da 92 nel 2009 sono ora 111. Una dozzina i negozi scomparsi nel nulla in via Lorenteggio e altri «si trascineranno fino a fine 2012, per poi abbandonare a inizio anno nuovo», dice con tristezza Gaetano Bianchi, che rappresenta i commercianti di zona. Pur pessimista, Bianchi ha un’idea fissa: «Trasformiamo queste vie depresse in vie chiuse al traffico; le isole pedonali fanno bella la città e dove la città è bella lo shopping cresce».
Ci sono strade, come via Washington, che un tempo contavano sulla clientela della Milano “bene”, mentre ora sono finite nel dimenticatoio; Peter’s Shoes, storico negozio di calzature, dove a fine anni 70 si affollava chi cercava i mitici stivaletti Barrows, ha cessato l’attività in primavera e al suo posto ha appena aperto un ambulatorio veterinario. «Hanno chiuso due tintorie, due agenzie viaggi e una merceria in pochi mesi — spiega Eugenio Marchitelli, presidente dell’associazione di via Washington — . Del resto, anche pagando solo 1.500 euro al mese per un buco di negozio, quanti bottoni bisogna vendere per starci dentro?» Tincati, dal ‘65 con le sue boutique in viale Piave, ha rinunciato al dettaglio per dedicarsi alla sartoria, ma i locali che danno su piazza Oberdan sono ancora vuoti. Ha chiuso Piave 38, storico marchio d’abbigliamento e ha abbandonato il campo per mancanza di lavoro anche La casa sul viale, tappezziere.
Non va meglio fuori dal centro: in via Padova hanno chiuso 22 negozi in 4 anni, ci sono botteghe trasformate in appartamenti e perfino l’abilità commerciale della comunità cinese inizia a dare segni di debolezza: «All’altezza di via Ponte Nuovo — spiega Alessandro Valsasina, dell’associazione di via — una cartoleria cinese ha aperto tre anni fa per far concorrenza al cartolaio italiano attiguo. L’italiano ha chiuso l’anno dopo, e il cinese qualche mese fa». Via un autoaccessori, via la profumeria, via il negozio di telefonia e via anche l’ultima macelleria: a settembre in via Ripamonti 6 botteghe hanno chiuso: «Ora le proprietà tentano di abbassare i canoni, finalmente — spiega Franco Calabrese, pellicciaio e coordinatore dei negozi di via — ma anche 1.000 euro per 60 mq paiono troppi». E mostra l’autosalone trasformato in sala giochi.
Bingo e sale da gioco, del resto, sono le uniche attività in ascesa: da 92 nel 2009 sono ora 111. Una dozzina i negozi scomparsi nel nulla in via Lorenteggio e altri «si trascineranno fino a fine 2012, per poi abbandonare a inizio anno nuovo», dice con tristezza Gaetano Bianchi, che rappresenta i commercianti di zona. Pur pessimista, Bianchi ha un’idea fissa: «Trasformiamo queste vie depresse in vie chiuse al traffico; le isole pedonali fanno bella la città e dove la città è bella lo shopping cresce».
fonte web
martedì 13 novembre 2012
domenica 11 novembre 2012
GRAZIE LEGA !
E' partito da piazza Malpighi a Bologna la RIUSCITISSIMA manifestazione organizzata dalla Lega Nord per protestare contro il governo Monti, e alle sue politiche fiscali. Alla guida del corteo Roberto Calderoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il il segretario emiliano, Fabio Rainieri.
Al termine del corteo l' intervento di Roberto Maroni
sabato 10 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
martedì 6 novembre 2012
- Di chi è la colpa?
Ci sarebbero tante cose da dire sullo Stato, sulle sue
funzioni e sui valori che deve difendere. Purtroppo corruzione,
opportunismo e potere di pochi, spesso residui delle età passate, hanno minato
seriamente questi valori e, assieme ad essi, la qualità della vita. Affari
sporchi contro lo Stato ed il suo patrimonio, costruito con il lavoro degli
onesti cittadini, hanno toccato livelli oggi inaccettabili e intollerabili.
Intanto continua il malcostume di una classe dirigente, italiana ed
europea, acerba e irresponsabile, incapace di dare risposte efficaci per
contrastare la guerra finanziaria che rende l'UE, e di conseguenza tutti gli
Stati membri, debole e indifesa di fronte alle speculazioni internazionali. Ciò
che è cambiato e peggiorato dal secolo passato ad oggi, sono i valori
patriottici, della famiglia, dell’onestà e della libertà che la maggioranza del
popolo, un tempo, portava nel cuore e nella mente. Sembra assurdo ed
antistorico, ma in pochi oggi si accorgono che la Libertà è inesistente, in una
società dove le menti sono condizionate da una comunicazione attiva e passiva,
che le nuove tecnologie portano in ogni casa, in ogni mano e mente,
dall’infanzia in su.
Un esempio semplice ma emblematico della logica che si è
consolidata negli ultimi anni, lo vediamo facendo riferimento all'ambiente che
ci circonda, che continuiamo ad inquinare sempre di più, sempre peggio, senza
poter scegliere di non farlo. È così che ad esempio i cittadini padani
diventano corresponsabili (anche se spesso indicati come reali responsabili da
chi ne trae giovamento) dell’inquinamento, perché devono spostarsi per lavorare
e far viaggiare le merci. Così vengono tassati, menomati nei diritti d’uso di
veicoli profumatamente pagati, ma ugualmente costretti al loro utilizzo
quotidiano.
Di chi è la colpa?
Stesso ragionamento vale per il gioco d’azzardo che diventa
droga, pubblicizzato e sostenuto dallo Stato che ne trae lauti profitti, così
come il fumo o le droghe informatiche, che sembrano incontrollabili, forse
volutamente, perché producono business a vari livelli, privati e
pubblici. Ecco allora che ritornano pesanti un dubbio e una riflessione.
Qualcuno ha interesse a raccontarci che oggi siamo più liberi, che siamo
tutelati nei nostri diritti, ma in realtà chi ci narra questo è proprio chi
detiene il potere: narrare, termine più adeguato visto che si tratta di una
favola. La verità è che questa fortissima crisi economica distrugge vite,
opprime l’esistenza dei ceti più deboli, uomini che per alcuni eletti hanno
meno valore dello SPREAD, ma in questo caso è proprio indebolendo la base che
il vertice si fortifica: evento concettualmente sbagliato, che pagheremo caro.
I Governi dei Banchieri lo sanno bene e stanno cercando di
assumere il controllo assoluto sulla popolazione: controllo economico e
dell’informazione prima di tutto. Nell’era in cui le politiche nazionali non
spettano più ai singoli Stati ma alle lobbies finanziarie, e nell’era in cui
l’informazione ancora più diffusa, quella televisiva, è ormai paragonabile alle
campagne informative dei regimi della cortina di ferro, i cittadini si sentono
inermi e spaesati, succubi di tutti i soprusi che ricevono e proni verso le
decisioni più scellerate che i propri governanti sono in grado di
adottare. Fa male, ma questo è il quadro attuale della situazione, per
alcuni aspetti ereditata da anni di soprusi, ma per molti altri, per la
maggioranza, acuita dalle scelte miopi del Governo attuale che non cercano il
bene dei cittadini, ma solo quello delle Banche e della Casta.
La Lega Nord vuole ribellarsi a questa situazione di
empasse. L’11 Novembre ci ritroveremo tutti a Bologna, alle 10.30 in piazza Malpighi e
alle 12.30 a
Porta Saragozza, per una grande manifestazione contro il Governo Monti, il
Governo dei Banchieri e dei Poteri forti. Scenderemo in piazza per urlare forte
il nostro "NO" a queste prevaricazioni e per dire che per il Nord
esiste un futuro diverso e migliore: noi sappiamo come raggiungerlo.
PRIMA IL NORD!
Comunicato stampa della Lega
Nord Sezione Parma Città
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