Siamo alle ultime battute. Il 6/7 maggio si vota per il nuovo sindaco di Parma.
C'è chi ha saputo fare sintesi politica e potrebbe farcela al primo turno. Dipenderà dalla maturità della città, capace di andare oltre l'astensionismo e/o la sterile protesta. Saper vedere oltre la divisione pregiudiziale di fazione. Capace di dare un segnale forte a chi ha gestito una debacle politica e amministrativa in nome di un modernismo senza progetto, di realizzazioni fuori scala, di uno spreco senza precedenti di risorse pubbliche. Tutto in cambio di niente... meglio di un danno! Ma soprattutto per la pochezza del valore etico e della deriva gestionale della cosa pubblica che è rimasta come residuo della barbarie. Se si pensa che a sovrintendere tutto questo non c'era solo il Sindaco Pietro Vignali, ma pure il suo Vicesindaco Paolo Buzzi, il Presidente del Consiglio Comunale Elvio Ubaldi, il direttore Generale Carlo Frateschi, il Segretario Generale Michele Pinzuti, l'Ispettore generale Stelio Manuele. Non può che sorgere una domanda: ma che ci stavano a fare? Che cosa sovrintendevano? Le loro remunerazioni e i loro interessi! La cosa pubblica era divenuta solo un complemento a loro funzionale.
fonte luigiboschi.it
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