giovedì 21 giugno 2012


Riforme inique, approvato il finto taglio dei deputati.

Al Senato passa quasi all'unanimità (solo 111 voti contrari) la riduzione del numero dei deputati: da 630 attuali a 508

MODIFICHE ALL'ART.56 - L'art. 1 del ddl sulle riforme approvato giovedì dall'aula del Senato interviene sull'art.56 della Costituzione, relativamente al numero dei deputati e ai requisiti anagrafici per l'elettorato passivo. L'articolo viene modificato nel senso che il numero dei deputati è di 508(invece degli attuali 630), otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero.

BOCCIATI EMENDAMENTI DELLA LEGA - L'aula del Senato non ha approvato gli emendamenti che chiedevano di portare il numero degli onorevoli sotto la soglia dei 508 previsti dal testo uscito dalla commissione con l'appoggio della maggioranza Abc. Alcuni proponevano di dimezzarne il numero rispetto agli attuali 630 previsti in Costituzione. Altri, come uno della Lega a doppia firma Roberto Calderoli-Sergio Divina, chiedeva di sforbiciare ulteriormente i deputati a 200. Respinti anche un altro emendamento targato Carroccio che riduceva a 315 (uno analogo era stato presentato da Adriana Poli Bortone di IO Sud assieme a Coesione nacionale) e uno dell'Idv che chiedeva di tagliare a 300. Roberto Castelli (Lega) stigmatizza la decisione della maggioranza dell'aula di non approvare le proposte di dimezzamento. «Così domani- dice- i giornali diranno che la casta ha fatto finta di tagliare i parlamentari».

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