lunedì 25 giugno 2012


Si deve sistemare chi ha fatto anche 100 tessere. Adesso ci sono le regionali bimbi miei, lì non si fanno scherzi, io non posso fare nomi, ma c’è qualcuno che ha cacciato 2 mila euro e non c’entrava nulla con la politica
Ecco quanto un tesserato Pd faceva sapere al sindaco di Foligno, poco prima delle regionali in Umbria. Il tutto fa parte di un’inchiesta che sta terrorizzando i democratici umbri e che vede indagati numerosi piddini: l’ex governatrice Maria Rita Lorenzetti, l’ex vicepresidente della giunta Carlo Liviantoni, l’ex assessore al Bilancio (appena nominato assessore allo Sviluppo economico) Vincenzo Riommi, l’ex assessore alla Sanità Maurizio Rosi e il consigliere regionale Luca Barberini e l’ex capo di gabinetto di Lorenzetti.
Abuso d’ufficio, finanziamenti illeciti, falsità ideologica e materiale. Queste le numerose accuse e gli inquirenti scrivono:
Diverse persone erano state assunte in amministrazioni pubbliche senza concorso, in quanto legate da vincoli di parentela con alcuni amministratori o perché vicini politicamente agli stessi e in grado di procurare voti
Assunzioni pilotate nelle Asl, addirittura prove d’esami manomesse per favorire i piddini, autorizzazioni regionali di richieste d’assunzioni modificate a mano. Per i magistrati la “cosa pubblica” è stata usata come “proprietà del Pd”
D’altronde la sanitopoli delle assunzioni politiche è facilmente comprensibile leggendo alcuni dati: la piccola Umbria (900 mila abitanti) ha 5 aziende sanitarie locali, 2 aziende ospedaliere, 1 agenzia sanitaria per gli acquisti e 5 comunità montane, una persino del lago Trasimeno, con soli 525 mila ettari di monti e ben 964 dipendenti.
Ecco la mafia piddina
(fonte web)

giovedì 21 giugno 2012


Riforme inique, approvato il finto taglio dei deputati.

Al Senato passa quasi all'unanimità (solo 111 voti contrari) la riduzione del numero dei deputati: da 630 attuali a 508

MODIFICHE ALL'ART.56 - L'art. 1 del ddl sulle riforme approvato giovedì dall'aula del Senato interviene sull'art.56 della Costituzione, relativamente al numero dei deputati e ai requisiti anagrafici per l'elettorato passivo. L'articolo viene modificato nel senso che il numero dei deputati è di 508(invece degli attuali 630), otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero.

BOCCIATI EMENDAMENTI DELLA LEGA - L'aula del Senato non ha approvato gli emendamenti che chiedevano di portare il numero degli onorevoli sotto la soglia dei 508 previsti dal testo uscito dalla commissione con l'appoggio della maggioranza Abc. Alcuni proponevano di dimezzarne il numero rispetto agli attuali 630 previsti in Costituzione. Altri, come uno della Lega a doppia firma Roberto Calderoli-Sergio Divina, chiedeva di sforbiciare ulteriormente i deputati a 200. Respinti anche un altro emendamento targato Carroccio che riduceva a 315 (uno analogo era stato presentato da Adriana Poli Bortone di IO Sud assieme a Coesione nacionale) e uno dell'Idv che chiedeva di tagliare a 300. Roberto Castelli (Lega) stigmatizza la decisione della maggioranza dell'aula di non approvare le proposte di dimezzamento. «Così domani- dice- i giornali diranno che la casta ha fatto finta di tagliare i parlamentari».

lunedì 18 giugno 2012



EURO??? truffa
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Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato
13 martedì mar 2012
di Francesco Filini
Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.
Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perchè le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema? 
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” 
Questa è la definizione che si legge sulsito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro
In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?
Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:
IT
E-000302/2012
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(12.3.2012)
L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.
Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario,ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:
La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Manessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.
Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.
A tutti noi un in bocca al lupo.
 fonte blog "Padania e Libertà"

domenica 10 giugno 2012

E IO PAGO !!


Anna Maria Tarantola, attualmente vicedirettore di Bankitalia, è stata "indicata" da Monti come NUOVO PRESIDENTE della RAI.

E' indagata sul caso dei prodotti finanziari tossici messi sul mercato dal Banco di Napoli, oggi nel gruppo Intesa San Paolo, e dal Monte dei Paschi di Siena. 

Ora prende 441mila euro, alla RAI ne prenderà altri 500mila.



E IO PAGO !!

mercoledì 6 giugno 2012

Comunicato a cura di Andrea Zorandi

L'ultima relazione del commissario Ciclosi ha evidenziato ancora una volta quanto fossero giusti i giudizi e le critiche espresse dalla Lega Nord di Parma sull'attivita' politica e amministrativa della decaduta giunta Vignali. Coincidono altresì i giudizi morali ed etici correttamente espressi in una relazione "finale" che stronca definitivamente il sistema Parma unitamente ai politici e ai partiti che lo hanno creato e mantenuto; quanto evidenziato, ripropone tutti i dubbi gia' da tempo da noi espressi su quanto succedesse all'interno dei palazzi dell'amministrazione comunale di Parma, consolidando anche la nostra idea che le vicende giudiziarie che hanno portato alle dimissioni del sindaco Vignali e della sua giunta siano solo una parte degli intrecci, dei legami, dei clientelismi e favoritismi che dominavano la vita amministrativa del comune di Parma. La sezione di Parma citta' della Lega Nord, forte della coerenza e trasparenza dimostrata in questi anni, si permette di chiedere al nuovo sindaco Pizzarotti di promuovere e pretendere una forte azione di risanamento generale che non riguardi solo le disastrate finanze comunali ma in egual misura la correttezza etica e l'integrità morale del sistema amministrativo, senza le quali non sarà possibile far uscire Parma dalle sabbie mobili in cui e' stata fatta cadere e  prevarranno definitivamente i sistemi malavitosi tanto presenti in città del Sud, ma in forte espansione anche al Nord anche se incredibilmente sottaciuti da tanti. Sarebbe un segnale forte e inequivocabile che i cittadini di Parma chiedono per recuperare sicurezza sia personale che economica e un'immagine della nostra città più consona alle nostre tradizioni e cultura.

Segreteria politica della sezione di Parma citta' della Lega Nord Padania

lunedì 4 giugno 2012


Salvini segretario in Lombardia, Tosi in Veneto.

Nella sfida carsica tra il barbaro sognante e l'ex segretario della Lega il primo conquista due importanti avamposti nel risiko padano: la Lega Lombarda e la Liga Veneta. In Lombardia infatti è fresco di elezione Matteo Salvini, il discusso consigliere milanese che ha conquistato la segreteria del Carroccio lombardo con un voto quasi plebiscitario, trionfando sul sindaco di Lazzate, il bossiano Cesarino Monti. In Veneto, invece, dopo 15 anni di segreteria targata Giampaolo Gobbo, vince Flavio Tosi, sindaco di Verona tra i più amati d'Italia. Al delfino di Maroni, che ha battuto Massimo Bitonci con il 57% dei voti, spetta il compito di riannodare i fili tra il partito e i militanti e riconquistare il consenso, appannato dalle recenti inchieste giudiziarie. Sfide importanti che non riguardano solo la Liga Veneta ma tutto il partito chiamato ad affrontare, ora, un appuntamento importante come il congresso federale. Lì si giocherà la partita finale per la segreteria del Carroccio che vede Maroni tra i favoriti. Di sicuro le due bandierine messe su Lombardia e Veneto per i barbari sognanti sono un segnale forte in vista di quell'appuntamento.

IL NUOVO ASSETTO DELLA LEGA NORD
Maroni, nuovo Segretario Lega Nord

Salvini, nuovo Segretario della Lega Nord in Lombardia.  Rainieri, nuovo Segretario della Lega Nord Emilia
                          Tosi, nuovo Segretario della Lega Nord Veneto